Anche Questo È Teatro 2017/2018
La seconda stagione ha decretato l’affermazione sia professionale che artistica degli Asini Bardasci. Grazie all’aumento degli abbonati da venti a quaranta e con il sostegno dell’Azienda Agraria Fiorini di Barchi (principale sponsor del progetto), l’edizione 2017/2018 ha potuto ospitare nomi di grande rilievo del teatro a livello nazionale e internazionale e ha visto inoltre il concretizzarsi di due importanti novità: il debutto dei primi due spettacoli di produzione degli Asini Bardasci ( Il Maestro e HOT JAZZ: un radiodramma su Django Reinhardt ) e l’inizio della collaborazione con AMAT, che ha di fatto inserito gli ultimi quattro spettacoli in programma a Mondavio all’interno della prestigiosa rassegna TeatrOltre.
Anche quest’anno i generi più disparati di teatro contemporaneo si sono alternati sul palco dell’Apollo: la performance biografica Rzeczy/Cose del duo formato da Daria Deflorian (vincitrice del premio Ubu 2012 come migliore attrice protagonista) e Antonio Tagliarini (RM); lo spettacolo comico-surreale Primi Passi sulla Luna di Andrea Cosentino; il teatro danza di Marco Chenevier / ALDES con Quintetto; o ancora le rivisitazioni dei grandi classici della letteratura come Il Cantico dei Cantici di Roberto Latini (vincitore del Premio Ubu 2014 e 2017 come miglior attore protagonista) e Amleto FX della compagnia VicoQuartoMazzini (BA).
Uno dei momenti più belli e caratteristici cui si può assistere all’interno del Teatro Apollo è senza dubbio quello dell’incontro col pubblico. Vedere le persone trattenersi ben oltre il tempo della durata dello spettacolo e rimanere incollate alle poltrone per capire e conoscere le personalità di chi “vive” dietro i personaggi scenici è una cosa rara e insolita. Gli artisti, alla fine di ogni spettacolo, si sono sempre messi a disposizione per aprire il sipario del proprio mestiere a chi invece il teatro lo ha sempre vissuto dal lato dello spettatore. Si è così venuto a creare di volta in volta un dialogo intimo di scambio e confronto, capace di annullare finalmente la distanza che generalmente si crea tra artista e pubblico, generando un punto di contatto tra le due parti che assieme permettono la riuscita di uno spettacolo.